English below the italian
L’Italia dovrebbe fare amicizia con il pubblico degli Stati Uniti e del mondo cacciando le basi militari statunitensi.
Di David Swanson
Alla fine degli anni ’80, quando ero un adolescente e uno studente di scambio a Bassano del Grappa, amavo l’Italia per le stesse ragioni per cui l’amo ancora, ragioni che includono le bellezze naturali, quelle create dall’uomo, e la bellezza umana.
Ho trovato gli italiani in generale amichevoli, gentili, generosi, amorevoli, divertenti, umili, autocritici, e intelligenti. Potrebbe anche avermi aiutato un po’ il fatto che quando dicevo agli altri giovani che ero degli Stati Uniti, in genere pensavano fosse una cosa fantastica. Gli anziani dicevano che gli Stati Uniti avevano salvato l’Italia dal nazismo.
Non sapevo abbastanza per rispondere che il governo e le élite statunitensi avevano alimentato l’ascesa del nazismo, che aveva attinto ai finanziamenti di Wall Street, alle leggi sulla segregazione degli Stati Uniti, ai programmi di eugenetica degli Stati Uniti, ai campi statunitensi per i nativi americani, e al sostegno del governo degli Stati Uniti.
Non sapevo abbastanza per sottolineare che l’idea degli Stati Uniti come salvatori veniva mantenuta viva per l’incapacità di ritirare le truppe statunitensi dall’Italia, perché dovevano restare allo scopo di aggredire altri paesi per tutt’altre ragioni che salvare le persone dal nazismo.
Non sapevo che il governo degli Stati Uniti vedessesse la Russia come una minaccia per le grandi ricchezze, la disuguaglianza, e il dominio globale, e considerasse l’Unione Sovietica come il nemico principale anche durante l’ascesa del nazismo e del fascismo, fino alla guerra ed oltre.
Non sapevo che gli Stati Uniti si fossero lasciati alle spalle truppe, sabotatori, e spie, avessero interferito nella politica italiana, e visto l’Italia dal primo giorno (il primo giorno nella cultura degli Stati Uniti è il Pearl Harbor Day) come un pezzo di un impero da imporre nel nome dell’anti-imperialismo.
Non avevo idea che ci fosse più di un modo per salvare un popolo o salvarsi. Avevo frequentato le migliori scuole che gli Stati Uniti avevano da offrire, e nessuno mi aveva detto che le campagne non violente avevano rovesciato la tirannia e persino le occupazioni straniere più delle campagne violente. Se l’Italia fosse stata salvata in un tempo antico di cui non sapevo nulla, e se ciò in qualche modo spiegasse perché era normale che ci fossero truppe statunitensi a Vicenza, chi ero io per dubitarne?
Ho fatto amicizia con uno di quei militari statunitensi, ho saltato la scuola e sono andato a sciare con lui. Era un bravo ragazzo, non c’era violenza in lui. Nessuno mi aveva detto quello che hanno fatto le forze armate statunitensi, che hanno detenuto illegalmente armi nucleari in Italia, che hanno avvelenato la Sardegna praticando omicidi di massa, che far volare gli aeroplani negli impianti di risalita non era un prezzo da pagare per qualcosa di necessario ma un prezzo da pagare per qualcosa di sociopatico.
Gli italiani mi hanno detto che la cosa più offensiva che le truppe statunitensi hanno fatto è stata indossare jeans blu per andare a sciare.
Non avevo mai sentito parlare di Evian, in Francia, non lontano dall’Italia e il sito di una delle conferenze in cui i governi del mondo decisero pubblicamente e senza vergogna di non accettare gli ebrei fuori dalla Germania.
Non avevo mai sentito parlare di Veterans For Peace o di uno degli eroi di quel gruppo, Smedley Butler. Era il più decorato Marine statunitense di tutti i tempi, un generale modello, famoso, un eroe per tutti gli amanti della guerra e tutti i veterani.
Era stato incarcerato per aver dichiarato pubblicamente che Benito Mussolini aveva investito una bambina con la sua auto e fatto qualche osservazione casuale solo guardando avanti mentre accelerava.
Parlare male di Mussolini era un male per le relazioni USA-Italia. Il governo degli Stati Uniti adorava Mussolini. Quindi, Smedley è stato arrestato.
Successivamente però le persone più ricche degli Stati Uniti hanno cercato di assumere Smedley per condurre un colpo di stato fascista contro il presidente Roosevelt. Gli storici pensano che avrebbe potuto avere successo, tranne per il fatto che Smedley andò al Congresso e denunciò tutto. Ha anche denunciato la guerra e la sua stessa carriera come un crimine contro l’umanità.
Anni dopo, quando sapevo un po’ di ciò che avrei dovuto, ho visitato Vicenza per partecipare alle proteste contro l’espansione della base. Ho anche incontrato i membri del Congresso degli Stati Uniti a Washington insieme a Cinzia Bottene e Thea Valentina Garbellin, due dei leader della resistenza di No Dal Molin alle basi. Ricordo che i membri del Congresso e il personale volevano fare una sola domanda: se non a Vicenza, dove dovremmo mettere una base? E Thea e Cinzia, al loro eterno merito, risposero: da nessuna parte! – che era molto più educato di dove gli avrei detto io di mettersela.
Le basi USA e NATO non stanno aiutando l’Italia. Non stanno proteggendo l’Italia . . . bene, da cosa? Non ci sono nemici. Gli Stati Uniti spendono metà della spesa militare mondiale. Le altre nazioni della NATO sono assillate da Donald Trump perchè spendano un altro quarto. Sono tre quarti delle spese militari mondiali. Le nazioni della NATO rappresentano anche circa i tre quarti delle vendite di armi straniere.
Le regioni del globo con la maggior parte delle guerre quasi non producono armi. Gli Stati Uniti vendono armi al 73% delle nazioni che considera dittature e ne addestrano la maggior parte. Le guerre degli Stati Uniti e della NATO generano nemici. Eppure, quando guardi i funzionari degli Stati Uniti provare a spiegare al Congresso perché hanno bisogno di oltre 1 trilione di dollari per combattere i loro nemici, i risultati sono comici.
La Russia spende qualche percento di ciò che la NATO spende in guerra. Un recente attacco di droni a un impianto petrolifero saudita, che apparentemente era molto più grave del bombardamento di esseri umani nello Yemen, è costato meno del debito studentesco di un singolo studente universitario americano e non sarebbe potuto accadere senza la fabbricazione, guidata dagli Stati Uniti, di droni da guerra e l’assalto genocida appoggiato dagli Stati Uniti contro lo Yemen.
Quindi, i membri del Congresso affermano spudoratamente che l’espansione della NATO al confine con la Russia è un programma per creare lavoro per le fabbriche di armi negli Stati Uniti. Quando Jack Matlock lo disse a Vladimir Putin questi lo guardò come se fosse pazzo. E i funzionari militari statunitensi ammettono anonimamente ai giornali statunitensi che l’intera nuova guerra fredda è guidata dal desiderio di dare lavoro alla NATO ed all’esercito e mantenere il flusso dei profitti della vendita di armi, anche se gli economisti ti diranno che la spesa per la guerra è la cosa peggiore possibile per un’economia .
La NATO ha ora bombardato illegalmente e disastrosamente la Bosnia-Erzegovina, il Kosovo, la Serbia, l’Afghanistan, il Pakistan e la Libia, ha esacerbato le tensioni con la Russia e aumentato il rischio di apocalisse nucleare. Ma i media statunitensi ci dicono che la NATO è un modo per cooperare con i nostri amici in Europa, -come se non ci fossero modi non violenti per cooperare con qualcuno – e che la NATO è un modo per legalizzare le guerre, come se un crimine non fosse un crimine quando tu metti insieme una banda per farlo.
E la malattia mentale chiamata militarismo ha messo così tante radici in Europa che si stanno sviluppando i piani per un esercito europeo. La soluzione alla NATO non è clonarla.
Ciò che sosteniamo con World BEYOND War è che, non solo nessuna guerra può essere giusta di per sè, ma che nessuna guerra può raggiungere il segno infinitamente più alto di giustificare l’esistenza dell’istituzione della guerra.
Il tre percento delle spese militari statunitensi potrebbe porre fine alla fame a livello globale; poco più dell’1 percento potrebbe porre fine alla mancanza di acqua potabile pulita. Una fetta un po’ più grande di spesa militare potrebbe mettere in atto uno sforzo serio, e quasi non sognato, per ridurre la catastrofe ambientale che stiamo affrontando.
Convertire piccole parti del bilancio militare in aiuti umanitari renderebbe una nazione amata e onorata in tutto il mondo, anzichè detestata. La guerra è una delle principali cause della distruzione ambientale, della crisi dei rifugiati, dell’erosione delle libertà civili, della militarizzazione della polizia e della cultura, del razzismo e della xenofobia, e del rischio di apocalisse nucleare.
Costruendo una coalizione che si opponga alla guerra ed a tutti gli altri mali a cui contribuisce, potremo trovare la forza ed il potere di cambiare le cose. Questo è il motivo per cui molti di noi abbiamo rischiato l’arresto per chiudere Washington per il clima il 23 settembre.
World BEYOND War sta lavorando su tre aree. Una è l’educazione. Parliamo con una classe del college e in meno di un’ora praticamente tutti gli studenti sono commossi e decisi ad abbandonare la comune convinzione che a volte la guerra sia giustificata.
Un altro è il disinvestimento. Stiamo ottenendo che governi locali, università, e fondi di investimento tolgano i loro fondi dalle armi.
Il terzo è chiudere le basi. Credo che l’Italia dovrebbe fare amicizia con il pubblico degli Stati Uniti e le persone del mondo cacciando le basi statunitensi. Consiglio di mostrare ampiamente il video di CNGNN intitolato “Italy is One Big U.S./NATO Military Base”.
In secondo luogo, far sapere a tutti negli Stati Uniti quanto pagano per le basi, le truppe, le armi, e le guerre correlate. Dir loro che vuoi farli risparmiare. Amano i soldi.
Terzo, far tutto il possibile per infastidire Donald Trump e spingerlo a chiedere all’Italia di pagare tasse più elevate per il privilegio di essere occupato dalle basi statunitensi.
In quarto luogo, indagare sull’avvelenamento dell’acqua potabile vicino a ciascuna base degli Stati Uniti per sostanze chimiche permanenti cancerogene che ucciderannno per sempre e che hanno fatto ammalare e ucciso persone nelle basi degli Stati Uniti in tutto il mondo.
Questi prodotti chimici si trovano nella schiuma utilizzata per le esercitazioni di spegnimento degli incendi e gran parte del mondo utilizza alternative sicure.
In quinto luogo, assicurarsi che ogni persona in Italia sappia cosa sta pagando e che gli Stati Uniti possono combattere le loro guerre senza basi italiane o straniere perché hanno aeroplani, ed infine sappia che gli Stati Uniti considerano l’Italia una colonia e costruiscono le loro basi e avvelenano l’ambiente senza concedere alcun diritto agli italiani, e sappia che Donald Trump pensa che siamo degli idioti, e sappia che milioni di persone negli Stati Uniti sarebbero elettrizzate se l’Italia si dichiarasse una nazione pacifica e neutrale .
A proposito, una legge approvata dalla Camera degli Stati Uniti ma non ancora dal Senato richiederebbe che ogni base straniera degli Stati Uniti sia giustificata, cioè renda in qualche modo gli Stati Uniti più sicuri. Quindi, vi preghiamo di iniziare a preparare rapporti su ogni base che NON renda gli Stati Uniti più “sicuri”.
Questa settimana sono in viaggio per la conferenza annuale di World BEYOND War, che si terrà quest’anno in Irlanda, vicino a un aeroporto attraverso il quale le forze armate statunitensi inviano truppe e armi esclusivamente per coinvolgere l’Irlanda nelle sue guerre. Stiamo lavorando per porre fine a tale pratica e fare dell’Irlanda un modello di neutralità.
Trasmetterò un impegno di due frasi per aiutare a porre fine a tutta la guerra che è stata firmata in 175 paesi e che si trova su worldbeyondwar.org Si prega di firmarlo se si è d’accordo. Forse uno dei prossimi anni potremo tenere la nostra conferenza e raduno in Italia.
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Italy Should Make Friends with the U.S. Public and the World By Kicking Out the U.S. Military
By David Swanson
In the late 1980s when I was a teenager and an exchange student in Bassano del Grappa I loved Italy for the same reasons I’ve loved it ever since, reasons that include natural and human-created and human beauty. I found Italians on average to be friendly, kind, generous, loving, fun-loving, humble, self-critical, and intelligent. It may have also helped a little that when I told other young people that I was from the U.S. they typically thought that was super cool. Older people told me that the United States had saved Italy from Nazism.
I didn’t know enough to point out that the U.S. government and U.S. elites had fueled the rise of Nazism which had drawn on Wall Street funding, U.S. segregation laws, U.S. eugenics programs, U.S. camps for Native Americans, and the support of the U.S. government. I didn’t know enough to point out that the notion of the United States as savior was being kept alive by the failure of the U.S. troops to ever leave Italy, but that they were in Italy for the purpose of aggressively attacking other countries for reasons that were anything but rescuing people from Nazism. I didn’t know that the U.S. government had considered Russia a threat to extreme wealth, inequality, and global domination, and had viewed the Soviet Union as the primary enemy right through the rise of Nazism and Fascism, right through the war, and following.
I didn’t know the U.S. left troops and saboteurs and spies behind, interfered in Italian politics, and viewed Italy from Day 1 (day 1 in U.S. culture is Pearl Harbor Day) as a piece of an empire to be imposed in the name of anti-imperialism.
I had no clue that there was more than one way for a people to be saved or to save itself. I had attended the best schools the United States had to offer, and nobody had told me that nonviolent campaigns had overthrown tyranny and even foreign occupations more successfully than violent campaigns. If Italy had been saved in some ancient time that I knew nothing of, and if that somehow explained why it was normal for there to be U.S. troops in Vicenza, who was I to question?
I made friends with one of those U.S. troops, skipped school, and went skiing with him. He was quite a nice guy, nothing violent about him. Nobody told me what the U.S. military did, that it illegally kept nuclear weapons in Italy, that it poisoned Sardinia practicing mass murder, that flying airplanes into ski lifts was not a price to be paid for something necessary but a price to be paid for something sociopathic. Italians told me that the most offensive thing U.S. troops did was wear blue jeans to go skiing.
I’d never heard of Evian, France, not far from Italy and the site of one of the conferences at which the governments of the world publicly and shamelessly decided not to accept the Jews out of Germany.
I’d never heard of Veterans For Peace or one of the heroes of that group, Smedley Butler. Here was the most decorated U.S. Marine there had ever been, a famous model general, a hero to all war lovers and all veterans, who was imprisoned for having publicly stated that Benito Mussolini ran over a little girl with his car and made some casual remark about only looking forward as he sped on. Speaking badly of Mussolini was bad for U.S.-Italian relations. The U.S. government loved Mussolini. So, Smedley was locked up. But later, the wealthiest people in the United States tried to hire Smedley to lead a fascist coup against President Roosevelt. Historians think it might have succeeded, except that Smedley went to Congress and exposed the plot. He also denounced war and his own career as a criminal racket.
Years later, when I did know a tiny bit of what I should have, I visited Vicenza to participate in protests against base expansion. I also met with U.S. Congress members in Washington together with Cinzia Bottene and Thea Valentina Garbellin, two of the leaders of the No Dal Molin resistance to the bases. I remember the Congress members and staffers wanting only to ask one question: If not in Vicenza, then where should we put a base? And Thea and Cinzia, to their eternal credit, answered: Nowhere! — which was far more polite than where I wanted to tell them to stick it.
U.S. and NATO bases are not helping Italy. They’re not protecting Italy from . . . well, from what? They have no enemy. The United States spends half of the world’s military spending. The other NATO nations are badgered by Donald Trump into spending another quarter. That’s three-quarters of world military spending. NATO nations also account for some three-quarters of foreign weapons sales. The regions of the globe with most of the wars manufacture almost no weapons. The United States sells weapons to 73% of the nations that it considers dictatorships, and trains most of them. U.S. and NATO wars generate enemies. And yet, when you watch U.S. officials try to explain to Congress why they need over $1 trillion to fight their enemies, the results are comical. Russia spends a few percent of what NATO does on war. A recent drone attack on a Saudi oil plant, which was apparently far more serious than the bombing of human beings in Yemen, cost less than the student debt of a single U.S. college student, and could not have happened without the U.S.-led creation of drone wars and the U.S.-backed genocidal assault on Yemen.
So, Congress members shamelessly claim that expanding NATO to Russia’s border is a jobs program for weapons jobs in the United States. Jack Matlock said this to Vladimir Putin who looked at him like he was crazy. And U.S. military officials anonymously admit to U.S. newspapers that the whole new cold war is driven by the desire to keep NATO and the Army rolling along and weapons profits flowing, even though economists will tell you that war spending is the worst possible thing for an economy.
NATO has now illegally and disastrously bombed Bosnia and Herzegovina, Kosovo, Serbia, Afghanistan, Pakistan, and Libya, exacerbated tensions with Russia, and increased the risk of nuclear apocalypse. But U.S. media tells us NATO is a way to cooperate with our friends in Europe, as if there are no nonviolent ways to cooperate with anyone — and that NATO is a way to legalize wars, as if a crime is not a crime when you get a gang together for it. And the mental disease called militarism has taken such root in Europe that plans are developing for a European military. The solution to NATO is not to clone it.
The case that we make at World BEYOND War is that, not only can no war be justified on its own, but no war can achieve the infinitely higher mark of justifying the existence of the institution of war. Three percent of U.S. military spending could end starvation globally; a little over 1 percent could end the lack of clean drinking water. A bit larger slice of military spending could put up a serious, and hardly dreamed of, effort to reduce the environmental catastrophe we are facing. Tiny bits of the military budget in humanitarian aid could make a nation loved and honored around the world rather than resented. War is a top cause of environmental destruction, of refugee crises, of the erosion of civil liberties, of the militarization of police and culture, of racism and xenophobia, of the risk of nuclear apocalypse.
By building a coalition that takes on war and all of the other evils it contributes to, we can find the numbers and the power to change things. This is why many of us risked arrest to shut down Washington for the climate on September 23rd.
World BEYOND War is working on three areas. One is education. We talk to college classes, and in less than an hour virtually every student is moved to drop the common belief that sometimes war is justified. Another is divestment. We’re getting local governments and universities and investment funds to take money out of weapons. The third is closing bases.
I believe that Italy should make friends with the U.S. public and the people of the world by kicking U.S. bases out. I recommend showing widely the video by CNGNN called “Italy is One Big U.S./NATO Military Base.” Second, let everyone in the United States know how much they’re paying for the bases, troops, weapons, and related wars. Tell them you want to save them money. They love money. Third, do everything you can to annoy Donald Trump and push him to demand that Italy pay higher fees for the privilege of being occupied by U.S. bases. Fourth, investigate the poisoning of drinking water near each U.S. base for carcinogenic permanent chemicals that kill forever, and which have sickened and killed people around U.S. bases all over the world. These chemicals are found in foam used to practice putting out fires, and much of the world uses safe alternatives. Fifth, make sure every person in Italy knows what they are paying, and knows that the United States can fight its wars without Italian bases or any foreign bases because it has airplanes, and knows that the United States views Italy as a colony, and knows that the United States builds its bases and poisons the environment without conceding any rights to Italians, and knows that Donald Trump thinks they are idiots, and knows that millions of people in the United States would be thrilled if Italy declared itself a peaceful and neutral nation.
By the way, a law passed by the U.S. House but not yet by the Senate would require that every foreign U.S. base be justified as somehow making the United States safer. So please start preparing reports on every base that does NOT make the U.S. more “secure.”
I’m on my way this week to World BEYOND War’s annual conference which is in Ireland this year near an airport that the U.S. military sends troops and weapons through purely in order to involve Ireland in its wars. We’re working to end that practice and establish Ireland as a model of neutrality.
I’m going to pass around a two-sentence pledge to help end all war that has been signed in 175 countries and is found at worldbeyondwar.org Please sign it if you agree with it. Perhaps one of these years we can have our conference and rally in Italy.